"Premio alla carriera" per Ferruccio De Bortoli

Medaglia del Presidente della Repubblica a Pierangelo Frigerio - Targa del Circolo a Carlo Manni

A partire dalla seconda edizione del Premio letterario, nel 2000, il Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini assegna un riconoscimento a personalità e istituzioni del mondo del giornalismo o della divulgazione storica, culturale e scientifica.

Nelle scorse edizioni il trofeo è stato attribuito alla Croce Rossa Italiana (2000), a Paolo Mieli (2001), Marcello Sorgi (2002), ad Ettore Mo (2003), a Giovanna Botteri e Toni Capuozzo (2004).

Quest'anno il trofeo - offerto dall’Ente Fiera del Lago Maggiore - raffigurante il logo del Circolo culturale, è stato consegnato a Ferruccio De Bortoli, "attento ed autorevole commentatore della realtà economica-politica che ha criticamente osservato nel corso di una prestigiosa carriera di giornalista".

Ferruccio De Bortoli

Nato a Milano il 20 maggio 1953, Ferruccio De Bortoli si è laureato in giurisprudenza all'Università di Milano. Ha esordito come praticante al Corriere dei ragazzi nel 1973, quindi ha lavorato al Corriere d'informazione e finalmente al Corriere della Sera nel 1979 come cronista, per poi dedicarsi prevalentemente all'economia. Passa poi all'Europeo ed al Sole 24 Ore dove è caporedattore.

Il ritorno al Corriere è dell'aprile 1987: De Bortoli diventa caporedattore del settore economia e commentatore sui temi economico - finanziari. Vicedirettore dal dicembre 1993, succede a Paolo Mieli come direttore nel maggio 1997.

Rimane per sei anni sulla poltrona che fu, tra gli altri, di Luigi Albertini, Giovanni Spadolini e Ugo Stille: a lui toccherà, nel suo periodo di direzione, dare l'addio all'inviata Maria Grazia Cutuli, uccisa in Afghanistan, ed alla firma storica di Indro Montanelli, scomparso il 22 luglio 2001.

Lascia il quotidiano di via Solferino nel giugno 2003. Diventa amministratore delegato di Rcs Libri poi presidente della casa editrice Flammarion e vicepresidente dell'Aie, l'Associazione italiana editori.

Dopo una collaborazione come editorialista a La Stampa, il 10 gennaio 2005 è nominato direttore del Sole 24 Ore e direttore editoriale del gruppo Sole 24 Ore. Commentatore autorevole dell'attualità politica ed economico - finanziaria, Ferruccio De Bortoli è spesso ospite di trasmissioni televisive di approfondimento.

A Pierangelo Frigerio, storico, è andato il riconoscimento speciale, la medaglia concessa dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, "per la lunga attività di storico che con versatile interesse e umanistica sensibilità ha contribuito alla conoscenza più approfondita del lago".

Pierangelo Frigerio è stato, nel 1979, tra i fondatori della "Società dei Verbanisti", un'associazione dedita alla divulgazione della storia del Verbano, che ogni anno edita per i propri soci la rivista - volume "Verbanus". Frigerio ama, da sempre, dividere il lavoro con uno (o due) amici. Nel 1990 con Pier Giacomo Pisoni, ad esempio, per i "Fratelli della Malpaga. Storia dei Mazzarditi" e per le edizioni degli statuti di Cannero e Traffiume - Cannobio. Solo per necessità si è cimentato "in solitaria" con gli statuti del Piaggio.

In una delle pubblicazioni più particolari che riguardano il lago Maggiore, curata per Alberti Libraio Editore, "Aria di lago", ha collaborato con il pittore Carlo Rapp, immedesimandosi nella parte di un colto compagno di viaggio nel Verbano. 'Tracce di sistemi difensivi verbanesi nell'Alto Medioevo", "Lago Maggiore - impressioni tardo barocche", "Nuovi documenti su Gerolamo Quadrio architetto", gli estratti da Verbanus 'La chiesa all'orrido di Sant'Anna' e 'Per una storia di Cossogno" sono alcune delle sue numerose pubblicazioni, oltre a numerosissimi articoli e saggi.

A Carlo Manni, storico, è stata assegnata la targa del Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini "per l’entusiasmo e la passione profusi nella ricerca; per il qualificato contributo alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico del territorio aronese".

Carlo Manni, classe 1950, è stato tra i fondatori del Gasma, Gruppo archeologico storico mineralogico aronese, di cui è presidente. Di cultura classica, è particolarmente interessato all'archeologia. A partire dal 1975 ha scritto numerosissimi articoli di divulgazione storica ed ha partecipato a vari convegni.

Tra le sue opere storiche "Vedute fotografiche meinesi tra '800 e '900" (1985), "Il Vergante" con Vittorio Grassi, premio Lago Maggiore 1990, ed i contributi al volume su Pietro Martire D'Anghiera nell'anno colombiano 1992, "Arona nella storia", il volume nato dalla mostra "La Rocca di Arona" nel 1993, la cura del catalogo di stampe e volumi antichi "Arona di carta" (il titolo venne coniato di getto proprio da Gian Vincenzo Omodei Zorini), e la partecipazione al nono Convitto dei Verbanisti sul tema 'Porta da entrare in Lombardia. Arona tra medioevo e età moderna". Nel 1999 torna alla storia meinese con il volumetto sulle "Cappellette ed immagini devozionali meinesi". Con il Gasma ha inoltre curato i due volumetti di 'Percorsi" per le scuole, editi dalla Provincia di Novara, su Arona e Dormelletto ed il volume "Antiquarium" per i trent'anni del sodalizio.